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Il compleanno che racconta la cultura

di Maria Pia Iurlaro

C’è qualcosa di profondamente significativo nel celebrare il primo compleanno di un’associazione culturale. Non è solo il passare del tempo, ma il tempo stesso che si fa testimonianza di un impegno concreto, di una visione, di una comunità che sceglie di costruire bellezza. Così è stato ieri sera a Turi, dove l’Associazione Cultura e Armonia, guidata dal presidente Emanuele Ventura, dalla sua compagna Giovanna Giannandrea e dal loro staff, ha festeggiato il suo primo anno di attività con una serata che ha saputo fondere insieme musica, tradizione e un sincero spirito comunitario.

La piazza del paese, vestita a festa per l’occasione, ha accolto un pubblico attento e partecipe. Un palco vibrante di emozioni, ha ospitato artisti e momenti di riflessione sul valore della cultura.

L’associazione ha saputo, in dodici mesi, organizzare sfilate, presentazioni di libri, laboratori, incontri con autori e rassegne . Ma non solo: ha creato un senso di appartenenza e ha ridato valore alla parola “comunità”.

La serata dell’anniversario è stata un piccolo manifesto vivente: tra i canti popolari che hanno riportato in vita la memoria di un territorio, con intermezzi musicali di grande bravura , il tutto in un’atmosfera di autentica gratitudine.

Turi, con la sua storia e il suo tessuto sociale , ha trovato in questa realtà privata una fucina di idee, un luogo in cui le radici si intrecciano con la modernità. In un’epoca in cui spesso si delega alla pubblica amministrazione il compito di “fare cultura”, esperienze come quella dell’associazione Cultura e Armonia, dimostrano che sono anche le libere iniziative di ognuno di noi a poter costruire un orizzonte nuovo.

La cultura non è un lusso, ma un diritto e un dovere. È ciò che ci tiene uniti, che racconta chi siamo e chi vogliamo diventare. E se a Turi oggi si può parlare di una rinascita culturale, è anche grazie a chi ha deciso di investire non solo denaro, ma sogni, tempo e coraggio.

Buon compleanno, Cultura e Armonia. E avanti così, perché un paese che coltiva cultura, coltiva futuro.