Il coraggio di essere i primi, il valore di rompere le regole
di Maria Pia Iurlaro
C’è sempre una regola. Una prassi. Un “si è sempre fatto così”. La vita, le istituzioni, persino le relazioni umane sembrano spesso costruite su consuetudini che ci avvolgono come una coperta: rassicurante, certo, ma anche limitante.
Eppure, tutto ciò che conosciamo come progresso è nato dall’atto contrario: qualcuno che ha avuto l’audacia di fare per primo. Non il secondo, non il terzo, ma il primo. Chi ha spezzato la catena della consuetudine per immaginare un’alternativa.
Non è mai stato facile. I primi sono quelli che si prendono le critiche, gli sguardi diffidenti, talvolta persino l’isolamento. Essere i primi significa non avere modelli a cui ispirarsi, né mappe già tracciate: significa camminare su un terreno sconosciuto, con la sola compagnia del proprio coraggio e della propria visione.
Ma è da qui che nascono le svolte. Il primo a volare, il primo a votare, il primo a scrivere in un linguaggio che nessuno aveva mai usato. Ogni innovazione è figlia di un gesto che, al momento, sembrava un’eresia. Eppure, senza quelle “eresie”, oggi saremmo ancora fermi.
C’è chi sceglie di rimanere nel solco tracciato e chi invece decide di deviare, sapendo che la sicurezza delle abitudini non potrà mai eguagliare la forza di una visione nuova. Non sempre chi osa cambiare scrive la Storia con la “S” maiuscola. Ma anche nel quotidiano, nel piccolo, essere i primi a intraprendere una strada diversa – un gesto, una scelta, una parola – può trasformare profondamente la vita propria e quella degli altri.
Rompere una regola non vuol dire distruggere: vuol dire creare. Aprire spazi nuovi, immaginare orizzonti più ampi, offrire agli altri la possibilità di percorrere strade prima inimmaginabili.
Essere i primi non è solo un atto di libertà individuale. È, soprattutto, un dono agli altri. Perché dopo il primo, arriva sempre qualcuno che segue, e quel sentiero che sembrava impossibile diventa una strada per molti.
Il futuro, in fondo, appartiene sempre ai primi.